Si è conclusa ieri la 27° edizione di FORUM PA, la kermesse dedicata alla pubblica amministrazione, che, come di consueto, ci dà appuntamento ogni anno a Roma.
FORUM PA si propone come punto di incontro tra pubblica amministrazione, imprese, mondo della ricerca e società civile, progettando attività e percorsi di innovazione finalizzati alla condivisione di esperienze, progetti e competenze tra i diversi attori coinvolti e interessati al processo di modernizzazione della PA.
FORUM PA 2016, tutti i numeri della manifestazione
L’evento che si è svolto dal 24 al 26 maggio 2016 al Palazzo dei Congressi dell’EUR ha registrato numeri importanti:
- 14mila ingressi;
- 3 “grandi eventi” di scenario;
- 92 conferenze (convegni, scenari, tavoli di lavoro);
- 100 workshop con numerose occasioni di formazione ai partecipanti;
- 38 sessioni di formazione gratuita all’interno dello spazio Academy, di cui 5.327 partecipanti e 905 relatori coinvolti;
- 20 eventi trasmessi in streaming su 3 canali, per 55 ore di diretta online.
Lo slogan della kermesse
“Il Paese che cambia cambia la PA” è il concetto di fondo su cui si è concentrata l’edizione di quest’anno, orientata alle innovazioni tecnologiche, alla comunicazione istituzionale e alle nuove possibilità nel rapporto PA-cittadino.
Digitalizzazione, servizi veloci e inclusivi e nuove opportunità di interazione e apertura verso l’esterno danno finalmente maggiori possibilità ai cittadini, portatori non solo di bisogni e problemi, ma anche di soluzioni e risorse.
Una pubblica amministrazione chiamata a cambiare radicalmente per adeguarsi alle rivoluzioni che attraversano la società, una PA che deve diventare a sua volta traino del cambiamento.
Un’innovazione che deve investire innanzitutto i processi, adottando e facendo proprie le best practices che nascono nella società civile e nel privato e che diventano modelli da imitare.
Il format è innovativo?
Se però la parola chiave della manifestazione è stata “cambiamento”, l’impressione è che la necessità di cambiare e innovare non sia stata ancora compresa fino in fondo.
Innovare e semplificare i processi – sfruttando le possibilità offerte dal digitale – non è sufficiente; per far sì che il cambiamento possa essere reale bisogna incidere direttamente sulla mentalità di cittadini, imprese e operatori della PA.
In questo contesto assume un ruolo fondamentale la capacità di comunicare della pubblica amministrazione: deve assumere nuove forme che permettano da un lato alle pubbliche amministrazioni di condividere le best practices (sempre più spesso importate dalla società civile), dall’altro deve rendere più partecipi e consapevoli i cittadini delle innovazioni e dei processi.
L’impressione però – passeggiando tra gli stand della manifestazione – è che questa esigenza di comunicare in maniera più prossima al cittadino ancora non sia stata completamente compresa.
Al Palazzo dei Congressi si respira un’atmosfera stanca: FORUM PA è ormai prossimo a spegnere 30 candeline, e oggi risulta un format obsoleto, rispetto alle necessità dei tempi.
La voglia di cambiamento deve passare anche dall’evento, oggi forse poco inclusivo e non completamente rispondente all’approccio che la pubblica amministrazione deve imparare ad avere per innovare se stessa e i propri processi.
E allora bisogna ripartire da un paradigma preciso: aprirsi all’esterno e coinvolgere i cittadini nei processi di rinnovamento oggi in corso, perché l’idea di parlare ancora a se stessa pare in controtendenza rispetto ai buoni propositi, alle idee e ai modelli che questa edizione del FORUM PA ci ha appena lasciato.
Manuela Mondello
Stelio Pagnotta